Busto Arsizio

La Gioeübia 2009

Ieri mattina sono andata, come ogni ultimo giovedì di gennaio, a vedere le Gioeübie in piazza. Sarà stata una mia impressione, ma mi sono sembrate un po' più "miserelle" degli altri anni:forse risentono della crisi anche loro!

La prima aveva proprio l'aria di chi non se la passa tanto bene e invece della solita sporta piena di ogni ben di Dio, teneva in mano un piccolo cestino da cui spuntava solo una piccola "verza" e un "tucheten da luganiga". Infatti la poesia che la accompagnava diceva più o meno che, per come vanno le cose oggi, l'unica consolazione che ci resta è fare una bella mangiata e almeno per un giorno, fare festa e sognare che le cose cambieranno!


Un buon pranzetto è l'argomento preferito dalle Gioeübie e anche quest'altra non si smentisce: qui c'è addirittura la riproduzione di un'osteria e intorno al tavolo si fa festa agli sposi "promessi".
L'usanza era che, la sera in cui il fidanzato veniva ammesso ufficialmente a visitare la fidanzata in casa, la famiglia della ragazza preparasse lo "Stuà in Cònscia" cioè coppa di manzo tagliata a pezzi piuttosto grossi e marinata nel vino con alloro, rosmarino, ginepro per almeno due giorni. La carne veniva poi rosolata nel burro con fette di pancetta e una cipolla steccata con chiodi di garofano e portata a cottura (per circa tre ore!) inumidendola poco per volta con il vino della marinatura. A circa tre quarti d'ora dalla cottura si aggiungevano delle piccole patate intere.


Questa Gioeübia invece si preoccupa di inquinamento, consumo energetico e naturalmente riduzione delle spese di trasporto. Come? Ma con l'auto del futuro: ecco a voi l'automobile a molla!




A proposito di trasporti, poteva mancare un pensiero alla questione di Malpensa e Alitalia? Ma certo che no, ed ecco la Gioeübia intenta a fare addirittura il chek-in. Chissà se riuscirà mai a salire a bordo, con quella valigia piena di provviste!





Mentre stavo lì che gironzolavo, è arrivata anche la TV!
Questa giornata, oltre che essere una buona scusa per fare un po' di festa in compagnia e raccogliere le forze per affrontare il resto dell'inverno, serve anche a dare visibilità alle speranze, ai sogni e alle proteste dei cittadini.
Chiunque può farsi la sua Gioeübia e chiedere il permesso di occupare temporaneamente il suolo pubblico.





Ecco la protesta di un gruppo di commercianti, sui quali incombe un lunghissimo periodo di lavori di riqualificazione di una zona del centro (tra l'altro molto discussi) che temono metterà in crisi ancora di più il loro lavoro.



Naturalmente anche quest'anno non è mancata la Gioeübia politica:



Mentre i bambini di una scuola hanno portato in piazza il loro fantoccio fatto di materiali di scarto per puntare il dito sulla politica dei rifiuti.



Infine, c'è stato anche qualcuno che non ha perso l'occasione per farsi pubblicità!