Racconti di Natale

I GIOCATTOLI DIMENTICATI



Il canguro di peluche si sedette sul pavimento accanto alla grande pattumiera grigia. Singhiozzava e la sua lucida pelliccia si scuoteva tutta.
“Salve perché piangi?” disse una vocina.
Lui alzò gli occhi e vide una bella bambolina di pezza che lo guardava attraverso una cascata di riccioli rossi. “Dovevo essere il miglior regalo di natale di un bambino ma non gli sono piaciuto. Così mi hanno gettato qui perché lo spazzino mi porti via. Come vorrei avere una casa”
“Non prendertela! Vedi, anch’io dovevo essere il miglior regalo di natale di una bambina ma non le sono piaciuta perché…non sono bruna….e non dico mamma. Nemmeno io ho una casa. Scappiamo insieme, vuoi?”
“Sì sì, potremmo fare lunghi viaggi e avere un sacco di avventure….i canguri sono grandi saltatori sai?”

La bambolina saltò in groppa al canguro e insieme avanzarono a balzi lungo la strada.
Era tardi. Le case erano tutte sprangate e i bambini dormivano profondamente nei loro lettini.
“Fa freddo vero?” disse il canguro. “E che silenzio!!” aggiunse la bambolina. Tutti e due avrebbero desiderato essere al calduccio sotto le coperte, come i bambini.
“Cerchiamo un posto per dormire.” propose la bambolina. “Va bene.” rispose il canguro e si diresse saltellando verso uno stretto vicolo.

All’improvviso una figuretta nera atterrò proprio davanti a loro.
Era un gatto. “Salve, non capita spesso gente a quest’ora nel vicolo. Chi siete?”
“Siamo dei regali di Natale indesiderati, allora abbiamo pensato di andare in cerca di avventure…anche se avrei preferito essere un regalo di Natale gradito! Possiamo rimanere qui per stanotte?” chiese la bambolina. “Ma certamente” rispose il gatto “io starò fuori tutta la notte, così ci vedremo domattina” e corse via.

I due amici si rannicchiarono e si addormentarono.
Al mattino presto vennero risvegliati dal gatto, che aveva l’aria molto compiaciuta. “Seguitemi, ho trovato il posto adatto per voi due”
Lo seguirono per strade e stradine, fino ad arrivare ad un grande edificio in una grande piazza.
“Che casa grande!” esclamò il canguro. “Non è una casa” rispose il gatto “è un ospedale, aspettate qui un momento”….fece l’occhiolino e scomparve.

Dopo un po’ i due giocattoli udirono dei passi e videro una donna con un’uniforme azzurra e un lungo grembiule bianco.
“Guarda guarda! Qualcuno ha lasciato qui questi bellissimi giocattoli! Che gentilezza! Come saranno felici i bambini!”
Si chinò, li prese in braccio ed entrò nell’ospedale.
“Guardate! Un canguro di peluche!” gridarono i bambini “E una bambola di pezza! Come sono belli!”

Il canguro e la bambolina si guardarono felici. “Finalmente a casa!”

 
 
 
 
 
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