Racconti di Natale

LE STATUINE DEL PRESEPE



Le statuine del presepe erano in agitazione…ognuna stava preparando un dono da portare al Bambino nella grotta.
I pastori tenevano fra le braccia gli agnelli più piccoli e soffici.
La mungitrice portava una brocca di cremoso e tiepido latte appena munto e la portatrice d’acqua reggeva con attenzione un otre di fresca acqua di fonte
I contadini portavano cesti di frutta e la cucitrice dava gli ultimi punti ad un piccolo camicino candido.

Solo una vecchina dai colori un po’ sbiaditi, sul fondo del presepe, era disperata. Era così tanto povera che, per quanto cercasse in ogni angolo della sua capanna, non riusciva a trovare un dono presentabile per il Bambino.
Così, mogia mogia, si incamminò verso la grotta indicata dalla stella, badando bene però di restare in fondo alla lunga processione, un po’ nascosta.
Quando arrivò davanti alla grotta, non osò entrare così a mani vuote e si fermò sulla soglia.

Maria, nella grotta con il Bambino fra le braccia, sorrideva e ringraziava le statuine che si facevano avanti una ad una e, per poter riceve i loro doni, chiese a Giuseppe di tenere lui il Bambino in braccio per un po’.
Ma si faceva buio e Giuseppe era indaffarato a chiudere con la paglia della mangiatoia le fessure che lasciavano entrare l’aria fredda della notte.
Allora Maria si guardò intorno e vide che l’unica statuina ad avere le mani libere era una vecchina dai colori un po’ sbiaditi che se ne stava in disparte sulla soglia. Le si avvicinò e le mise il Bambino fra le braccia e la povera statuina, che fino ad attimo prima non aveva niente, ora aveva fra le mani…tutto.

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