Poesie di Natale

NATALE


Guido Gozzano

La pecorina di gesso sulla collina in cartone
chiede umilmente permesso ai Magi in adorazione.
Splende come acquamarina il lago, freddo e un po' tetro
chiuso fra la borraccina verde illusione di vetro.

NATALE


Giuseppe Ungaretti

Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade
Ho tanta stanchezza sulle spalle
Lasciatemi così come una cosa posata in un angolo e dimenticata
Qui non si sente altro che il caldo buono
Sto con le quattro capriole di fumo del focolare.

NATALE


Corrado Govoni

E l'infanzia e il paese abbandonato,
di tra le dense nebbie dolcemente
scampanante, e il presepe tappezzato
di borracina e ghiaia rilucente;
le pastorali che soavemente
l'armonium diffondeva estasiato;
tutti, tutti mi tornano alla mente,
i ricordi del tempo trapassato,
mentre al suon delle mistiche campane
esultanti nell'alba liliale,
m'inondano dolcezze sovrumane,
e al lieve vento, sopra il davanzale,
ne le fini e giallastre porcellane,
si sfogliano le rose di Natale.

LA MESSA DI MEZZANOTTE


Pietro Mastri

C'era un silenzio come d'attesa
lungo la strada che andava alla chiesa;
e fredda l'aria di notte, in quell'ombra là solitaria.

C'eran le stelle nel cielo invernale;
e un verginale candore di neve
ma rado e lieve.

C'era una siepe nera e stecchita;
parea fiorita di biancospino.
E mi teneva - oh mio sogno lontano! - mia madre per mano.

E nella tiepida chiesa, che incanto!
Fra lumi e un denso profumo d'incenso
e suono d'organo e voci di canto,
ecco il Presepe con te, Bambino...

LA NOTTE SANTA


Guido Gozzano

Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
chè troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca lentamente le sei.

- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe

Il campanile scocca lentamente le sette.

- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.

Il campanile scocca lentamente le otto.

- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

Il campanile scocca lentamente le nove.

Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

Il campanile scocca lentamente le dieci.

Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

Il campanile scocca le undici lentamente.

La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...

Il campanile scocca La Mezzanotte Santa.

è nato! Alleluja! Alleluja!
è nato il Sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d'un astro divino.

Orsù , cornamuse, più gaje suonate;
squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!

Non sete, non molli tappeti,
ma, come nei libri hanno detto
da quattro mill'anni i Profeti,
un poco di paglia ha per letto.

Per quattro mill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.
è nato! è nato il Signore!
è nato nel nostro paese!

Risplende d'un astro divino
la notte che già fu sì buia.
è nato il Sovrano Bambino.
E' nato!
Alleluja! Alleluja!

IL PELLEROSSA NEL PRESEPE


Gianni Rodari

Il pellerossa con le piume in testa
e con l'ascia di guerra in pugno stretta,
com'e' finito tra le statuine del presepe,
pastori e pecorine, e l'asinello,
e i maghi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?

IL VECCHIO NATALE


Marino Moretti

Mentre la neve fa, sopra la siepe,
un bel merletto e la campana suona,
Natale bussa a tutti gli usci e dona
ad ogni bimbo un piccolo presepe.

Ed alle buone mamme reca i forti
virgulti che orneran furtivamente
d'ogni piccola cosa rilucente:
ninnoli, nastri, sfere, ceri attorti...

A tutti il vecchio dalla barba bianca
porta qualcosa, qualche bella cosa.
e cammina e cammina senza posa
e cammina e cammina e non si stanca.

E, dopo avere tanto camminato
nel giorno bianco e nella notte azzurra,
conta le dodici ore che sussurra
la mezzanotte e dice al mondo: è nato!

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