MUSICA FANTASTICA



La musica è il modo divino di dire cose bellissime e poetiche al cuore.
Pablo Casals




Lo Sciaccianoci di Pyotr Ilyich Tchaikovsky





Alla prima, nel 1892, i critici non erano favorevoli: alcuni criticavano Tchaikovsky come compositore orchestrale che si era abbassato a comporre per il balletto, mentre i critici di danza trovavano la musica troppo sinfonica ed impossibile da ballare. Con il passare degli anni è diventato universalmente popolare ed è rappresentato da praticamente tutte le compagnie di balletto classico.

Il balletto comincia nella sontuosa casa del Dr. Stahlbaum la vigilia di Natale. I suoi figli, Clara e Franz, sono eccitati e aspettano parenti e amici per la tradizionale Festa di Natale. Gli invitati arrivano e la festa comincia tra brindisi, giochi e danze. Ai bambini vengono distribuiti i regali e presto sono tutti intenti ad aprirli.

Fa il suo ingresso nella grande sala il misterioso signor Drosselmeyer, vecchio amico di famiglia e padrino di Clara, che entra accompagnato dal suo giovane nipote. Porta delle scatole che contengono alcuni giocattoli animati che ballano per la gioia di tutti i bambini, poi offre il suo regalo a Clara: uno schiaccianoci animato a forma di soldato. Clara è felicissima, ma Franz è invidioso, acchiappa lo schiaccianoci e lo rompe. Il nipote di Drosselmeyer lo rincorre fuori dalla stanza, mentre Clara scoppia in lacrime. Allora, per calmarla, Drosselmeyer si improvvisa dottore legando un fazzoletto attorno alla testa dello schiaccianoci per ripararlo.

Clara e le sue amiche addormentano le loro bambole, disturbate dai ragazzini chiassosi, il nipote di Drosselmeyer porta un lettino per lo Schiaccianoci e Clara lo mette a dormire sotto l’albero.
Il Dr. Stahlbaum e la moglie dirigono il ballo finale e Clara balla con il nipote di Drosselmeyer. Alla fine i due ragazzi si salutano solennemente, sperando di rivedersi presto. Finita la festa, tutti se ne vanno e le tutte luci vengono spente, escluse solo quelle dell’albero di natale.

A mezzanotte Clara si alza ed entra nella sala indossando una camicia da notte bianca; in punta di piedi va dal suo Schiaccianoci, lo prende in braccio e lo porta a dormire con lei. Mentre la piccola dorme, entra Drosselmeyer e ripara lo Schiaccianoci ma Clara, sentendo un rumore, si sveglia e, spaventata, vede entrare nella stanza un grosso ratto. Svelta corre al divano e vi salta sopra. All’improvviso tutto comincia a diventare più grande: l’albero, i giocattoli e anche i topi. I soldatini si animano e combattono contro i topi; lo Schiaccianoci, diventato vivo, è il loro capitano.

Lo Schiaccianoci batte il Re dei Topi, con l’aiuto di Clara che gli lancia contro una pantofola. Allora Schiaccianoci lo trafigge con la spada, poi dona a Clara la corona tolta al nemico. Improvvisamente lo Schiaccianoci si trasforma in un bel principe e invita Clara a visitare il suo regno.

Clara e il principe partono per il magico viaggio passando attraverso una foresta innevata dove danzano fiocchi di neve.

Il secondo atto si apre sul Regno dei Dolci. La Fata Confetto, che vi regna, intrattiene Cara e il Principe eseguendo un assolo. Poi ballano coppie da tutto il mondo e anche i fiori e i dolciumi. Il principe presenta Clara alla Fata Confetto e le mostra la corona del Re dei Topi che le ha regalato poi danza con lei uno splendido passo a due. Alla fine Clara e il principe salutano tutti i dolci e ripartono.

Questa scena esprime l'essenza del balletto classico: il racconto è un pretesto per manifestare più prodezze possibili in uno sfoggio di tecnica accademica.

Al mattino Clara si sveglia e scopre che è stato solo un sogno.




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